Il Miscuglio di fioriture poliennali è una soluzione alternativa all’installazione del più tradizionale tappeto erboso, sia in ambito pubblico che in quello privato. Ha notevoli valenze estetiche ma soprattutto anche importanti interessi funzionali: in particolar modo, favorisce la formazione di sostanza organica e di nuova fertilità che permette di ricostituire una buona struttura del suolo. Inoltre, il prato fiorito, se impiegato in agroecosistemi, funge da fascia tampone volta a catturare i residui ed i reflui persi dalla coltura sia per effetto deriva, durante i trattamenti fitosanitari, che per percolazione nel terreno, limitando l’impatto inquinante della coltura sull’ambiente. Dal punto di vista ecologico, il miscuglio di fiori favorisce l’attrazione degli insetti pronubi e, grazie alla propria variabilità specifica, può aumentare la biodiversità, apportando benefici estetici e funzionali all’intero ecosistema a cui viene aggiunto.

Sebbene l’intensità di gestione richiesta dal miscuglio sia molto bassa, per il corretto sviluppo della cenosi è bene intervenire nei giusti momenti. Ad esempio, il taglio dovrà avvenire in post fioritura, per consentire la riproduzione delle specie e fornire nutrimento alla fauna selvatica presente nell’ecosistema. Nell’anno della semina: sarà necessario effettuare uno sfalcio per combattere le malerbe già 4–6 settimane dopo la semina della componente fiori, tale sfalcio dovrà poi essere eventualmente ripetuto se necessario. A partire dal secondo anno: falciare il prato da 1 a 2 volte in base alla crescita tra la fine di giugno e l’inizio di settembre.